La Cassazione con Sentenza 9067/2018 conferma la responsabilità della CONSOB e la condanna al risarcimento dei danni subiti dai risparmiatori conseguenti all’inerzia o al ritardo dei controlli. Afferma la Suprema Corte che la Consob è tenuta all’osservanza del principio del neminem laedere. In particolare, l’inerzia o il ritardo della Consob, non possono mai ed in nessun caso trovare giustificazione nella discrezionalità tecnica che connota la sua attività, atteso che la discrezionalità relativa al quomodo della vigilanza non può mai estendersi anche alla scelta radicale tra l’attivarsi o non, soprattutto qualora sussistano gravi indizi di irregolarità.
Per i fini del riconoscimento della responsabilità aquiliana della Consob, non occorre enucleare un diritto soggettivo del risparmiatore all’integrità del patrimonio, giacche’ l’ingiustizia del danno ricorre alla condizione necessaria e sufficiente della sussistenza di una lesione inferta ad una posizione soggettiva tutelata dall’ordinamento sulla base di specifici indici normativi, quali nella specie quelli che impongono alla Consob l’attività di sorveglianza, letti attraverso la lente unificante del dettato costituzionale ritratto dall’articolo 47 Cost., e dunque del rilievo della tutela del risparmio.